Lo zaino

L’inseparabile compagno di viaggio del camminatore

Esistono due articoli fondamentali nell’equipaggiamento dell’escursionista: le scarpe, leggere, resistenti, collaudate, affidabili e sulle lunghe distanze e…. lo zaino, robusto, ergonomico, capiente il giusto e perché no, anche esteticamente gradevole.
img-20161029-wa0000Ogni escursionista che si rispetti ha uno zaino preferito, “storico”, ovviamente anche il sottoscritto non fa eccezione.
Per pudore non mi sento di dichiarare di quanti zaini io sia possessore, in realtà il mio vero zaino è uno solo e sempre lo sarà.
Lo scorso anno ha compiuto la maggiore età, l’ho acquistato infatti nella primavera del 1997, un bellissimo zaino rosso blu di una nota marca di articoli da montagna.
Capienza 45 litri, ideale quindi per gite di due-tre giorni, ergonomico, resistente, comodissimo…il mio zaino.
Negli ultimi anni è stato sicuramente superato dal punto di vista dei materiali e della leggerezza da articoli più moderni, ma rimane il compagno preferito nelle mie escursioni.
img-20161029-wa0003In quasi vent’anni di vita insieme ha contenuto di tutto: attrezzatura da alpinismo, abbigliamento e materiale per trascorrere le notti nei bivacchi, pentole, fornelli, bottiglie di vino per festeggiare le “imprese” coi compagni di avventura ed è sempre praticamente fresco come una rosa, un vero ragazzo di 18 anni.
In alcune occasioni gli ho preferito e gli preferisco suo fratello maggiore di 65 litri, per spedizioni più lunghe ed impegnative, o i suoi nipotini da 20/25 litri per gite più brevi, ma nel mio cuore sono assolutamente monogamo, lui sarà sempre lo zaino della mia vita.
img-20161029-wa0002Quello di umanizzare un articolo dell’equipaggiamento penso sia tipico del camminatore e del faticatore solitario in genere; mi succedeva anche con la bicicletta.
Una sorta di compagno fedele, affidabile, dal quale ricevere tanto e al quale restituire altrettanto.
Ho sempre amato il concetto di fare tutto con le proprie forze, camminare con le proprie gambe e portare tutto quello che serve, per giorni, per settimane sulle proprie spalle, quasi a sentirsi una cosa sola con il proprio amico fidato zaino, una sorta di simbiosi.
Il camminatore, con la propria casa sulle spalle, che meraviglia!
Sicuramente, ormai lo avrete capito, il mio zaino non è che lo zaino di ognuno di noi.
img-20161029-wa0001Sempre pronto ad aumentare la propria capienza per gioie ed emozioni nuove, sempre pronto ad irrobustire le proprie cuciture per resistere a nuove difficoltà, sempre pronto a migliorare la propria ergonomia per sopportare nuove sofferenze.
Una cosa ritengo sia fondamentale, il nostro zaino deve rimanere sempre sulle nostre spalle e non su quelle altrui…e lo dobbiamo portare per il mondo con orgoglio, impegno, fede ed onestà.
Buon viaggio a tutti voi.

Ti è piaciuto? Condividilo!



2 Comments

  1. Io ne ho uno solo da 50 litri, che utilizzo per trekking di uno o 2 giorni.
    Ogni volta cerco di limitare il peso del contenuto in base alle esperienze precedenti, lasciando a casa il superfluo e portando oggetti che possano svolgere più funzioni.
    Sono ancora all’inizio avendo iniziato da poco più di un anno.
    è sempre un piacere leggere ed ascoltare le emozioni e le esperienze di chi vive da anni l’escursionismo e si sente parte della natura, compresa la relazione con la propria attrezzatura.
    Potresti scrivere un libro

    • Grazie Marco, la leggerezza dell’ equipaggiamento è fondamentale. Ognuno di noi ha il proprio zaino, carico di esperienze ed emozioni, che porteremo con noi per tutta la vita.

Rispondi a Federico Zerbo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.


*