I laghi della Lavagnina

Trekking in “discesa” nel Parco di Marcarolo

Lo schema classico di un’escursione in montagna è piuttosto semplice: una salita verso una vetta o un rifugio e la successiva discesa, che può avvenire per l’itinerario dell’andata o con un percorso ad anello.

Ho sempre privilegiato le salite ripide, faticose, tanto dislivello coperto con uno sviluppo chilometrico minimo ed in tempi ristretti, spesso alla ricerca dei miei limiti.
img-20170103-wa0002L’avanzare dell’età tuttavia, apre nuovi scenari, nuove prospettive, gli spigoli vengono smussati e non solo in ambito escursionistico.
Mi sono ritrovato a percorrere itinerari molto lunghi, ma delle pendenze soft, rimanendo comunque sempre sentimentalmente legato alle salite “hard”.
La mia nuova idea di vetta si è trasformata in un semplice punto da raggiungere, non importa quale, è importante prefissarsi un obiettivo, un progetto e portarlo a compimento.
Alle parole, è fondamentale, per quanto mi riguarda, far seguire sempre fatti concreti.

Partenza dal Valico degli Eremiti
Un classico esempio di questi tipo di itinerario, è un trekking che ho da poco affrontato all’intero del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo.
img-20170103-wa0004Il percorso parte dal Valico degli Eremiti ( m. 560), classico punto di partenza per l’ascensione al Monte Tobbio (m. 1092) e raggiunge il Lago Inferiore della Lavagnina (m. 340).
Come noterete, la quota di arrivo è inferiore a quella di partenza, si tratta infatti di un trekking che, con numerosi saliscendi costeggia il torrente Gorzente, fino all’arrivo al Lago, molto frequentato soprattutto in estate, comunque affrontabile in ogni stagione.
Una volta giunti in auto agli Eremiti, salendo dal Comune di Voltaggio o di Bosio, si prosegue in direzione Marcarolo per un centinaio di metri, prendendo l’evidente segnavia sulla destra, che si inoltra nel bosco di querce (due trattini gialli paralleli).

Ambiente selvaggio
In breve ci troviamo in un ambiente roccioso e selvaggio, il percorso è tutt’altro che banale, richiede costante attenzione ed un poco di esperienza.
img-20170103-wa0006Puntando in direzione nord ovest, poco a poco si delinea alle nostre spalle l’inconfondibile sagoma del Tobbio, indiscusso protagonista di Marcarolo.
Il paesaggio è quasi sorprendente, fra decine di specchi d’acqua cristallina e deliziose cascate, dopo circa quattro km di cammino giungiamo al Lago Superiore, il più piccolo, formato dalla caratteristica diga interrata.
Le spiaggette di sassi che lo delimitano, invogliano ad una sosta intermedia, o addirittura a decidere di terminare la gita qui, la bellezza e la libertà di questo tipo di itinerario è proprio questa.
Se si decide di proseguire per il Lago Inferiore, il sentiero si allarga in una sterrata, che costeggia l’invaso principale per altri due km, fino alla casa del custode.

Grande soddisfazione
Nonostante il livello piuttosto basso del lago, la visuale dall’alto suscita sempre una certa emozione.
img-20170103-wa0007La fatica è stata modesta e la soddisfazione largamente superiore, anche se con i numerosi saliscendi il dislivello effettivo in salita e discesa, lievita in maniera insospettabile.
Percorrendo questo itinerario, a tratti ho percepito una sensazione di libertà quasi assoluta, con l’ennesima conferma di come si possano vivere esperienze speciali, allontanandosi di pochi km dalla “civiltà”.
I sei chilometri del ritorno, viaggiano proprio su quest’onda di positività, sulla prospettiva di un nuovo viaggio, di una nuova emozione…a presto.

Informazioni utili
Località di partenza – Valico degli Eremiti (m. 560), Parco di Marcarolo
Difficoltà – Escursionistico
Dislivello – Meno 220 metri, con i saliscendi in realtà, 850 m in salita ed altrettanti in discesa a/r
Tempo di andata – 1 ora e 30 / 2 ore
Tempo di ritorno – 1 ora e 30 / 2 ore
Lunghezza a/r – 12 km

 

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2 Comments

  1. Sapevo dell’esistenza di questo itinerario ma non l’ho mai percorso. Ho invece raggiunto i laghi di Lavagnina partendo dalla cascina I Foi. è consigliato anche a chi è poco esperto?

    • Direi di si Marco, è necessaria solo un po’ di attenzione durante la prima parte, in alcuni passaggi fra le rocce

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