Al termine del Viaggio

Tanti sentieri verso un’unica méta

Accade per anni, per decenni, per una vita…e non ce ne rendiamo conto, una percezione di quello che ci succede intorno molto lontana.
Schiacciati dal peso dello Zaino, percorriamo sempre lo stesso sentiero, incontrando sempre gli stessi segnavia.

Li consideriamo rassicuranti, spesso infallibili e andiamo avanti.
A volte la sensazione di qualcosa di ripetuto, di ineluttabile, di deludente, arriva…ma manca la reazione.
Scoprire cosa c’è al di fuori dell’itinerario classico, trasformare un percorso ossessivamente circolare in un Viaggio con un punto d’arrivo ben definito.

E’ un Viaggio solitario, coraggioso, verso l’ignoto.
Pochi decidono di affrontarlo, pochissimi lo portano a compimento, scoprire cosa c’è oltre, ma il sentiero pianeggiante, circolare, affollato è più rassicurante.
Io li definisco “Gli Illuminati”, esseri superiori, che arricchiscono il proprio zaino già carico di coraggio, di una sete quotidiana di conoscenza, di desiderio di scoperta.

Sfuggire a quella diabolica forza centripeta che fa scivolare via gli anni della nostra esistenza su binari predefiniti, senza domande, senza prospettive; presuntuosamente convinti che il nostro Viaggio sia ridotto a pochi decenni.
Decenni pietosamente trascorsi nel grigiore: mai un’alba, mai un tramonto, mai una vetta; solamente pianura e nubi basse.

Forse è questo il motivo per cui vado in montagna, forse è per questo che vado ossessivamente alla ricerca del movimento.
Il segnavia va dipinto da noi stessi, l’ometto di pietra va costruito sasso dopo sasso, verso il vero trekking che ci attende, NESSUNO escluso, dopo questo breve intermezzo terreno.

Chi non comprende tutto ciò, è destinato a morire senza aver vissuto, sconfitto senza aver lottato, abbandonato al tempo che scorre.
Materialismo, denaro, potere, prevaricazione; ma basta un alito di vento per cambiare tutti gli equilibri.
Presunzione…sempre convinti che il nostro rifugio sia sicuro e che le raffiche colpiscano altrove.
E’ necessaria una svolta, il nostro corpo ci manda segnali, i cedimenti del sentiero classico lo testimoniano, la vita è piena di avvertimenti.

Il punto di fuga è a portata di mano, verso un nuovo inizio, al termine del primo percorso; perché il nostro corpo dura una vita, la nostra Anima sarà in Viaggio per sempre.

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2 Comments

  1. sagge parole, ognuno dovrebbe trovare un senso in ciò che fa, e se non lo rende appagato, cercare qualcos’altro.
    i segnali che la vita ci manda non sempre li cogliamo, o non li vogliamo cogliere. forse si potrà nascondere la cosa per un po’, ma alla fine il conto si paga

    • Grazie Marco…ognuno di noi percorre un sentiero diverso…ma tutti conducono nello stesso luogo…il vero trekking inizia da lì.

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