La Testa Grigia

Il Belvedere sul Monte Rosa

A volte ho la sensazione che alcune vette siano state poste in determinati luoghi, come punto di osservazione per montagne più alte, più conosciute, quasi a dare la possibilità a più persone di goderne il fascino e la bellezza.
Una sorta di belvedere “soprannaturali”, divinamente creati per gli amanti della montagna.
Fra questi c’è sicuramente la Testa Grigia, cima che si trova sullo spartiacque fra la Val d’Ayas e la Val di Gressoney, in Val d’Aosta.
Una vetta rocciosa che con i suoi 3315 metri rappresenta un punto panoramico eccezionale su Cervino e Monte Rosa.

Dalla Val d’Ayas
L’itinerario che vorrei descrivere e che come sempre è legato ad un’esperienza diretta, parte da Champoluc, raggiungibile da Verres percorrendo in auto per 29 km la Val d’Ayas.
Per evitare un dislivello “ciclopico” di quasi 2000 metri, si copre il primo tratto in cabinovia fino al Crest (m. 1980); la stazione di partenza è proprio al centro di Champoluc (m. 1568).
Da qui si può iniziare il percorso a piedi o utilizzare il secondo tratto di ovovia che termina ad Ostafa (m. 2400).
A mio giudizio per una salita in giornata atleticamente equilibrata (915 metri di dislivello), si può optare per questa seconda soluzione, in considerazione anche del fatto che la parte più interessante del percorso inizia da qui.
Da Ostafa, seguendo il segnavia 12, risaliamo l’ampio vallone alternando tratti pianeggianti ad altri in piacevole pendenza.
Quasi subito, sulla nostra destra fa capolino la maestosità del Monte Bianco (m. 4810).
Arrivati ad un pianoro erboso a quota 2700, giriamo a sinistra (sentiero 11A), trascuriamo l’itinerario che conduce ai vicini Laghi Pinter, giungendo in breve al panoramico Col Pinter (m. 2779).
Lo sforzo fino ad ora è stato minimo, le motivazioni crescono, aiutate anche dalla costante presenza del nostro obiettivo finale, già visibile all’uscita dell’ovovia.

Verso il Monte Pinter
Dal colle, prendendo nuovamente a sinistra inizia una parte piuttosto impegnativa, la pendenza aumenta ed il sentiero si fa più impervio, si affrontano tratti di roccia piuttosto friabile che necessitano di esperienza escursionistica d’alta quota.
Recentemente, durante questo tratto ho letteralmente passeggiato dentro un branco di stambecchi di una ventina di unità.
Sulla destra compare la sagoma del Monte Pinter (m. 3132), nei pressi del quale è posto l’ampio e confortevole Bivacco Lateltin (20 posti letto – CAI di Gressoney), davvero uno dei più accoglienti dell’intera Val d’Aosta.
Proseguiamo verso l’ampia cresta sud/est della Testa Grigia (segnavia 6); ora il percorso è più pianeggiante e ci fa apprezzare maggiormente il delinearsi dell’inconfondibile sagoma del Monte Rosa.
Verso quota 3200 siamo nella parte finale, tecnicamente un po’ delicata.
Inizialmente si percorre una fenditura nella roccia in facile arrampicata, al termine della quale una breve catena permette il superamento di un piccolo salto roccioso.
Si sale poi con attenzione, una cengia di una cinquantina di metri, molto esposta ma piuttosto ampia.
Siamo alla fine, un bel respiro e si superano le ultime roccette recentemente attrezzate con un cavo metallico nuovo di zecca.

Visuale straordinaria
La visione della Madonnina ed un rintocco alla campanella di vetta, danno inizio allo spettacolo.
Oltre al “piemontese” Monviso, sulla Testa Grigia si osservano letteralmente tutte le più alte vette della Val d’Aosta; la visuale è grandiosa su Cervino e su tutti i “quattromila” del Rosa, dai tre Breithorn alle Punte Dufour e Gnifetti, passando per il Castore e i due Liskamm.
Durante la mia recente ascensione ho trovato condizioni climatiche eccezionali, cielo limpido, temperatura mite, assenza di vento, direi paradisiache.
L’unico difetto di questa gita è proprio questo: dover ritornare dal Paradiso…sulla Terra.
Sempre facendo molta attenzione alle difficoltà del percorso, specie fino al Col Pinter, sarà un ritorno con uno zaino ricco di immagini, di colori, di sensazioni.
Uno zaino carico di acqua pura, alla quale le radici della nostra anima attingeranno per lungo tempo…a presto.

Informazioni utili
Località di partenza – Ostafa (m. 2400) – Val d’Ayas
Periodo consigliato – da giugno a settembre
Dislivello – 915 m
Difficoltà – E/E
Tempo di salita – 2 ore e trenta/ 3 ore (un’ora in più dal Crest)
Tempo di discesa – 2 ore
Lunghezza a/r – 9,5 km
Costo funivia da Champoluc – 15 euro fino a Ostafa a/r

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2 Comments

  1. Complimenti per l’escursione, il panorama sulle cime deve essere stupendo. Dalla fotografia sembra che il rifugio sia fatto di lamiera o materiale simile.
    Non si rischia che si scaldi troppo, con l’esposizione ai raggi del sole?

    • Grazie Marco, il bivacco dentro è rivestito in legno…e a quella quota comunque (m.3132),non si corre questo rischio.

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