Il Monte Penna

Trekking inedito in Val d’Aveto

Il mese di giugno apre la stagione delle escursioni nella media ed alta montagna, Cuneese, Valle d’Aosta, Dolomiti: una miriade di itinerari, di avventure da assaporare, c’è quasi il desiderio che l’estate non finisca mai, per riempire il più possibile il nostro “bagaglio” di esperienze ed emozioni.
Prima di dedicarci a tutto ciò, noi di Trekkinginside abbiamo voluto dare un arrivederci al tanto amato Appennino con un’escursione in Val d’Aveto, provincia di Genova, verdissima valle posizionata sopra il Levante Ligure, che tocca anche la provincia di Piacenza.

Il roccioso Monte Penna
Il trekking affrontato è stata la salita al Monte Penna, rocciosa cima di 1735 metri, poco distante da Santo Stefano d’Aveto, la principale località della zona.
Dall’uscita autostradale di Lavagna (A12), in Liguria, si percorre la SS225 fino a Carasco, qui si svolta a destra, raggiungendo Borzonasco e il Passo della Forcella.
Dal Passo si scende fino a Rezzoaglio, tralasciando la strada per Santo Stefano e girando a destra in direzione Magnasco e Amborzasco.

Superato quest’ultimo, si prosegue per alcuni chilometri fino alla Casermetta del Monte Penna (m. 1390), dove si posteggia.
Da qui partono due itinerari per il Monte Penna: a destra quello per il Passo dell’Incisa (1 ora e 15/ escursionistico/ pallino giallo), a sinistra quello in direzione Passo del Chiodo (1 ora/ escursionisti esperti/ triangolo giallo).
Per l’andata scegliamo il secondo percorso: dopo un centinaio di metri sulla strada che raggiunge il Passo del Chiodo, ci inoltriamo a destra, in direzione est, all’interno della bellissima faggeta, seguendo il triangolo giallo.
Con pendenza via via crescente, saliamo fino ad un bivio, prendendo a destra (sentiero 831), giungiamo alla spettacolare sella fra il Monte Pennino ed il Penna; l’ambiente qui è davvero suggestivo, con scorci mozzafiato a 360 gradi.
Ha inizio il tratto finale per escursionisti esperti: affrontiamo il canalino nord, attrezzato con catene in buonissimo stato, per un centinaio di metri; l’unico punto un po’ più difficoltoso è proprio sotto la cima, sul traverso conclusivo verso sinistra.
Sulla vetta ci attendiamo la grande Statua della Vergine col Bambino ed una Cappella votiva, circondate da un panorama strepitoso su Arco Alpino, Apuane, Appennino Ligure e Corsica, nelle giornate più terse.

Il meraviglioso Appennino
La quota inferiore degli Appennini rispetto alle Alpi, non pregiudica l’intensità delle emozioni, il vero amante della montagna trova nuova linfa, nuova energia da qualsiasi nuova escursione intrapresa.
Per allungare un po’ la gita, onestamente molto breve, si può decidere una visita al vicino Monte Aiona (m. 1701), meno spettacolare del Penna, ma comunque meritevole.
Scendiamo al Passo dell’Incisa e raggiungiamo successivamente il Passo della Spingarda (1 ora), da qui in 30 minuti siamo sull’Aiona.
E’ possibile completare il ritorno ad anello ritornando alla Spingarda e scendendo poi alla Casermetta (rombo giallo).
Cuneese e Valle d’Aosta ci attendono, diamo un arrivederci allo splendido Appennino, pronto a riservare nuove bellissime sorprese, nel prossimo autunno.

Informazioni utili
Località di partenza – Casermetta Monte Penna (m. 1390) – Amborzasco – Val d’Aveto
Difficoltà – Escursionisti esperti
Dislivello – 350 m
Tempo di salita – 1 ora
Tempo di discesa – 50 minuti
Lunghezza a/r – 2,5 km (4,5 km circa per l’anello del Monte Aiona/ 3.30- 4 ore)

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