Il Monte Giarolo

di Alessandra Marchesotti

Il monte della tradizione

La catena appenninica, che contorna i nostri territori, ha monti conosciuti soprattutto per le loro sommità che svettano sopra le altre.
A volte invece montagne più “basse” fanno tornare alla mente indelebili ricordi d’infanzia: nel mio caso è il Monte Giarolo (m. 1473).

img-20161209-wa0005Partenza dalla frazione Giarolo
Risalendo la Val Curone, dopo aver attraversato San Sebastiano Curone, ci dirigiamo verso il Comune di Montacuto (quota 500).
Alla frazione di Giarolo, arrivando dalla Chiesa, percorriamo una ripida salita verso le stalle nuove (m. 900): da qui inizia il nostro trekking ed i ricordi affiorano.
Noi percorriamo oggi la cosiddetta “diretta”.
Si sale lasciando la strada sterrata a sinistra e seguendo il sentiero battuto, tenendo sempre la destra, anche quando arriviamo alla stazione della webcam, che si affaccia su tutta la valle.
img-20161209-wa0003La strada sterrata che incontriamo, è quella che da bambini percorrevamo sui carri trainati dai trattori, per arrivare alla “Festa sul Monte“.
Continuiamo la ripida salita per il colle che ci porta dopo un km a Costa delle Lesaie (m. 1190), dove troviamo le ormai diroccate stalle vecchie.
Intercettiamo due strade laterali: a destra in 20 minuti ci conduce al Rifugio Piani di San Lorenzo (m. 1100) nel Comune di Cantalupo Ligure, a sinistra in un’ora si arriva alla frazione di Caldirola (m. 1000) nel Comune di Fabbrica Curone.
Noi invece continuiamo sulla strada sterrata, che con tornanti ripidi attraversa il bosco per altri 2 km, conducendoci alla cima.

img-20161208-wa0041La tradizione
Usciti dal bosco, oltre ai ripetitori che popolano ai nostri giorni le sommità dei monti, ecco l’imponente Statua del Cristo Redentore, in bronzo, rivolta verso Tortona.
E’ stata posizionata per la prima volta nel 1901 allo scopo di celebrare il 19° centenario della nascita di Cristo.
Dalla prima posa è tradizione rievocare ogni 1° domenica di agosto la “Festa del Redentore” o “Festa sul Monte”, con la S. Messa celebrata sul Monte Giarolo dal Vescovo di Tortona ed il pranzo sui prati sommitali.
img-20161209-wa0001L’attuale statua, sempre in bronzo, è stata posizionata nel 2001 per sostituire la precedente, a causa del logorio.
Da bambini si saliva sui trattori con tavoli, sedie ed ogni leccornia, pronti ad una grande festa tra riti religiosi, musica e divertimento a 360°, come il panorama che si può ancora oggi godere in tutta tranquillità.

Informazioni utili
Località di partenza – Frazione Giarolo (m. 900) – Montacuto – Val Curone
Difficoltà – Escursionistico
Dislivello – 573 m
Tempo di salita – 1 ora e 30
Tempo di discesa – 1 ora
Lunghezza a/r – 6 km

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2 Comments

  1. Anche per me questo è un monte che rievoca ricordi d’infanzia. Ho passato, infatti, tutte le vacanze dell’infanzia a Serbaro, paese natale di mia madre, dove tutt’oggi abbiamo la casa. Quindi il monte Giarolo è stato il primo che ho conosciuto, il primo di cui ho raggiunto la cima. Dalla cima del monte, da bambino, sembrava di essere sulla vetta del mondo. Vedere la distesa della pianura padana a nord e la catena degli appennini a sud, era una sensazione incredibile. Ricordo bene anch’io le feste di agosto, dove mio padre guidava un vecchio trattore a cingoli con una lisina attaccata dietro, sulla quale stavamo in 10 o più persone. I ricordi sono un po’ sbiaditi, ma le emozioni di quel periodo restano sempre vive.
    Tornando alla parte prettamente escursionistica, anche io ho percorso diverse volte i vari sentieri che portano alla vetta, prevalentemente con partenza da Serbaro e con ritorno con il percorso da voi descritto.
    Vi ringrazio per questo bell’articolo che avete scritto sul monte a me più caro, non poteva esserci regalo di Natale migliore 😀
    Ne approfitto appunto per augurarvi buone Natale e buone camminate 😉

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  1. Festa del Cristo Redentore, trekking da prima domenica d'agosto sul Monte Giarolo - TORTONA OGGI

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