Il Bivacco Comino

Qui sopra tutto cambia

La Val Ferret è una valle valdostana di straordinaria bellezza, incorniciata da uno dei migliori panorami alpini che si possano trovare, montagne sulle quali sono state scritte pagine epiche dell’alpinismo.
Il suo inizio è poco sopra Courmayeur, dalla località di La Palud; è una valle dai due volti, la parte iniziale è spettacolare, dominata dal Monte Bianco (m. 4810) e Les Grandes Jorasses (m. 4206), autentici giganti di notevole impatto emozionale.
Andando verso il fondovalle, la Val Ferret cambia, mostrando il suo aspetto più intimo, più selvaggio e probabilmente più affascinante.
Siamo vicini al confine con la Svizzera, delimitato dal Col Ferret.

Il Comino
Fra le numerose escursioni offerte da questo tratto terminale della valle, ne esiste una che ho sempre trovato di grande fascino: la salita verso il Bivacco Comino (m. 2430).
Lo raggiunsi per la prima volta poco più che ragazzino e ne rimasi folgorato; da quel giorno è divenuto il mio itinerario valdostano più frequentato, ogni mia salita è stata puntualmente accompagnata da un pernottamento.
La partenza è dalla località dell’Arnouva (m. 1780), al termine della strada asfaltata (11 km da Courmayeur).
Si seguono le indicazioni che portano sul versante sinistro, attraversando l’impetuoso corso della Dora di Ferret, sopra un’aerea passerella.
L’ambiente è da subito scevro e selvaggio, si risale la cresta della morena alternando tracce di sentiero a piccoli giochi di equilibrio sopra grandi massi.
L’arrivo a quota 2000 davanti ad un nevaio, presente anche ad estate inoltrata, segna la metà del percorso.
Si taglia decisamente a sinistra, aggirando la neve se possibile o risalendola con attenzione.

Percorso impegnativo
Inizia la parte più impegnativa, con un’alternanza di roccette superabili con facile arrampicata e tratti di ripido sentiero, che si fa strada fra la splendida fioritura dei rododendri.
Alle nostre spalle l’Auguille de Triolet, con l’omonimo ghiacciaio ed il Rifugio Dalmazzi (m. 2590), che ci appare come un autentico nido d’aquile.

In questo contesto spettacolare, la percezione del tempo svanisce ed in breve siamo davanti alla placca di granito che prelude al bivacco.
Possiamo decidere se affrontarla in arrampicata o usufruire della corda fissa posta in una fenditura poco più a destra.
Troviamo una confortevole casetta in lamiera e legno, con sette posti letto, tavolo e panche; dedicata all’alpinista originario del cuneese Gianni Comino, caduto sul Monte Bianco nel 1980.

La vita al Bivacco
Sono tanti anni che arrivo in questo luogo, con il cuore a mille e ancora non so descrivere esattamente le sensazioni che provo; posso solo dire che le emozioni arrivano dal profondo e rimangono tatuate nella memoria per sempre.
Il Comino è la base di partenza per il Monte Greuvetta (m. 3684), una scalata alpinistica su roccia poco frequentata.
Per questo motivo è piuttosto raro trovare persone che pernottano al bivacco.
Può essere l’occasione per un’esperienza unica, una breve parentesi di vita scandita dai ritmi della natura: al calar del sole inizia il riposo ed alle prime luci dell’alba ci si risveglia per contemplare il miracolo che ci circonda.
Qui sopra tutto cambia, i profumi, il rumore del vento, il sapore dell’acqua direttamente dalla neve che si sta sciogliendo: il miracolo della natura, il miracolo della nostra esistenza.

Informazioni utili
Località di partenza – Arnouva (m. 1780) – Courmayeur – Val Ferret
Difficoltà – Escursionisti esperti
Dislivello – 650 m
Tempo di salita – 2 ore/ 2 ore e trenta
Tempo di discesa – 1 ora e trenta / 2 ore
Lunghezza a/r – 4.5 km
Periodo consigliato – da luglio a settembre

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